Film Rosso rappresenta simbolicamente uno dei 3 concetti ideali della bandiera francese: La Fratellanza. Gli altri della trilogia erano, Bianco (uguaglianza), blu (libertà).
C'è un filo rosso che unisce i 3 film della trilogia: se il una vecchietta che, invano, prova a gettare i rifiuti in un cassonetto, mai il prosieguo è sempre differente: in Film Blu la libertà di Julie non si accorge dell’anziana, in Film Bianco, Karol riconosce la difficoltà ma non fa nulla per intervenire ed è solamente Valentine , in Film Rosso, a mostrarsi fraterna e ad aiutare la donna.
Sono bastati meno di 10 mesi affinché Krzysztof Kieślowski portasse a termine la produzione dell’opera completa, comprensiva di tutti e tre i titoli. La direzione ha avuto origine a settembre del 1992 e a maggio dell’anno successivo egli aveva già in mano i tre film nello loro completezza. In maniera alquanto curiosa, la prima scena ad essere stata girata dell’intera trilogia, voluta insistentemente dal direttore della fotografia Piotr Sobocinski, è stata la sequenza finale di Film Rosso, uscito poi come atto conclusivo
Assieme al produttore Marin Karmitz, prima dell’uscita delle tre pellicole, Kieślowski decise che ognuna di esse sarebbe stata proposta ai tre festival cinematografici per eccellenza: Venezia, Berlino e Cannes. Film Blu ha debuttato, a settembre 1993, alla 50ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, aggiudicandosi il Leone d’oro (ex aequo con America Oggi di Robert Altman) e la Coppa Volpi alla migliore attrice per Juliette Binoche. Film Bianco è stato presentato nel febbraio 1994 al Festival internazionale del cinema di Berlino, dove Kieślowski ha conquistato l’Orso d’argento per la regia. Film Rosso, infine, ha visto il debutto al Festival di Cannes nel maggio 1994; qui non ha ottenuto la Palma d’oro, vinta quell’anno da Pulp Fiction, ma ha conquistato grande seguito, ricevendo poi diversi riconoscimenti, tra cui 3 nomination agli Oscar.
Il giudice Joseph Kern, personaggio coprotagonista del terzo film, interpretato eccezionalmente da Jean-Louis Trintignant, sembra essere un chiaro richiamo a Kieślowski stesso. Ritiratosi a vita privata, egli dedica le sue giornate alla contemplazione e all’analisi degli altri; uno studio antropologico di cui egli si nutre e tramite il quale tenta di comprendere i rapporti umani e la sensibilità dell’individuo.
Riguardo al disastro navale, le immagini che si vedono nel film sono spezzoni di una catastrofe realmente accaduta nel 1987.
I protagonisti di Tre colori - Film blu (Juliette Binoche e Benoît Régent) e di Tre colori - Film bianco (Julie Delpy e Zbigniew Zamachowski) compaiono tra i superstiti del disastro navale nel finale del film.